Castello di Quarate
Come è evidente dal nome che deriva dal latino centuria quadrata, il complesso di Quarate sorge su un preesistente fortilizio (castrum) romano, probabilmente recuperato ed ampliato in epoca longobarda con scopi difensivi.
Il castello, le cui prime notizie ufficiali risalgono a una charta del 1098, si presenta come una struttura residenziale affiancata da una torre cimata sul lato nord-occidentale, da un’altra torre isolata a poche decine di metri, caratteristica per la presenza di un albero di ulivo cresciuto sulla sua sommità. A poca distanza si trova poi una piccola cappella dedicata a San Michele Arcangelo, oggi in rovina, che fu parrocchia fino al Quattrocento.
Nel 1346, il complesso faceva ancora parte dei beni rimasti indivisi tra tutti i Quaratesi, famiglia originaria di questo luogo, dal quale trasse appunto il cognome e veniva descritto come un giardino ed una torre «comune con tuti i consorti [con] una casa a’ piede de la detta torre» cui era appoggiata una cortina di mura, almeno su un lato confinante con un fossato.
Il palazzo propriamente detto sembra essere stato una struttura residenziale di un certo prestigio nata intorno ad una corte, secondo un modello frequente nelle campagne fiorentine: luogo di origine e poi dimora “in villa” dei Quaratesi che ne furono proprietari fino al 1534. La porta di accesso alla corte, restaurata di recente, ha restituito una pergamena, con questo ricordo che accresce il fascino misterioso del castello: «Questa porta fàcione fare madonna Oretta et madonna Camilla, figliole di Andrea Quaratesi, l’anno 1523 del mese di septembre, quando fuggirono la morìa di Quarata. Lavoròlla mastro Battista legnaiolo a Monte et è la porta d’olmo». Come accadeva da tempo, anche in quell’occasione, la ricca famiglia cittadina aveva cercato scampo da un’epidemia di peste, rinchiudendosi all’interno della propria residenza di campagna, poiché proprio nelle città si temeva la maggior diffusione del contagio.
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